Detto popolare francese:
Quand l'abricot est en fleur, jours et nuits ont même longueur.
Quando l'albicocco è in fiore, giorno e notte hanno la stessa durata.
Proverbio spagnolo:
Albaricoques de Churriana, unos caen hoy y otros mañana.
Albicocche de Churriana, una cade oggi e domani l'altra.
Per quanto riguarda l'origine del termine, bisogna far riferimento oltre che al colore, al frutto da cui prende vita il colore albicocca stesso.
Sappiamo che l'albicocca era apprezzata già quattromila anni fa dagli imperatori cinesi. Proveniente dall’Asia Centrale questa pianta si diffuse in Persia ed Armenia (Prunus armeniaca) per arrivare, dopo le conquiste di Alessandro Magno, sulle rive del Mediterraneo.
Conosciuta in Europa grazie ai Romani all'inizio dell'era cristiana, ebbe un periodo di oblio durante il Medioevo. Furono gli Arabi a reintrodurre la coltivazione dell'albicocco attorno al X secolo, non solo per finalità gastronomiche ma anche a scopi farmacologici.
Questo albero conobbe a partire dal XV sec. una fortuna crescente, ed oggi è coltivato dovunque vi sia un clima abbastanza caldo.
A tal proposito, cercando sul web mi sono imbattuta in una storia in cui compare il termine preso in esame, pertanto citerò una parte di questa qui di seguito:
[...] Mi hai regalato questi frutti che non conosco,ed hanno lo stesso colore del tuo abito,. “ Hai ragione “ e rise, “no, io mi chiamo Maria e questi frutti si chiamano albicocche , e tu chi sei?" “, ” io sono Antonia, grazie del regalo, arrivederci.”
“Mamma per questo tu ti chiami Maria? “chiese il bimbo, “Si caro in ricordo di quella signora che la nonna ha sempre chiamato fata Maria”.
Con le braccia cariche di albicocche profumate, la nonna Antonia corse a casa a condividere con la famiglia questo bellissimo dono, che fortuna era stato quell’ incontro.[...]
[...] “Francesco, dimmi cosa posso fare per avere un albero di albicocche?” “ Ma dove trovi, in questo tempo, un’albicocca che ti dia il seme?” rispose il vecchio giardiniere, sorridendo, "io li ho trovati i semi, li ho piantati e adesso sono spuntate delle pianticelle” .[...]
Per quanto riguarda superstizioni e scaramanzie, Ugo Gabriele Becciani, nel suo Superstizioni e medicina, dice
"veder mangiare l'albicocca denota salute; mangiarla miseria, ma fuori stagione abbondanza."
Nel Dizionario delle Superstizioni alla voce Albicocca vi è quanto riportato qui di seguito:
Frutto dell'albicocco dalla polpa carnosa.
Canta il poeta:
"Appena arrossa il sole,
la pallida albicocca
si apre con sue valve
bocca sulla tua bocca.
Ti lascia poi nel gusto
sua aroma e sua fragranza:
e un fauno ti senti
che con una ninfa danza."
Pirandello ne apprezza la carnosa freschezza e fa dire al L'uomo dal fiore in bocca:
" Ma ci sono, di questi giorni certe buone albicocche...
come le mangia lei? Con tutta la buccia, è vero?
Si spaccano a metà, si premono con due dita, per lungo,
come due labbra succhiose... ah, che delizia!"
Una dieta di albicocche prolunga la vita. Gli Hunza, tribù del Kashmir, devono la loro longevità al fatto che si nutrano principalmente di albicocche, come hanno scoperto Ashar Mahmud e Sardar Mahdihassan.
Infine, sognare l'albicocca indica timidezza in amore; se sognata secca, preannuncia perdita e danni in seguito ad un amore infelice.
Infine, sognare l'albicocca indica timidezza in amore; se sognata secca, preannuncia perdita e danni in seguito ad un amore infelice.
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